FRANCAVILLA FONTANA. Fervono i preparativi per la sessantottesima edizione della Fiera nazionale dell’Ascensione. Mancano pochi giorni, infatti, all’attesissimo 1dicembre, giorno dell’inaugurazione di questa edizione della Fiera del tutto particolare, considerato anche che si svolgerà, per la prima volta nella sua storia, non in primavera ma nel clima del periodo natalizio. La rassegna si protrarrà sino al 9 dicembre: nove giorni di incontri, approfondimenti e, soprattutto, di esposizione di tanti prodotti. Lo storico appuntamento di maggio - come è noto ormai da tempo - si è trasferito all’inizio di dicembre, anche poiché erano necessari alcuni interventi strutturali. «Grazie all’impegno dei soci fondatori, della Regione Puglia, e con la collaborazione di esperti professionisti organizzatori di manifestazioni fieristiche, oltre allo staff tecnico dell’ente, è stato possibile - fanno sapere gli organizzatori- non interrompere una tradizione che si svolge dal 1348. A partire da quest’anno, si intende avviare un ambizioso progetto per il rilancio dell’evento fieristico, un restyling della Fiera dell’Ascensione e dell’Ente che la rappresenta, per valorizzare la sua funzione non solo nell’ambito del territorio ionico-salentino e nelle aree regionali limitrofe, ma anche nell’ambito più vasto dei paesi mediterranei». Insomma si vuole offrire davvero un punto di riferimento ai tanti operatori del modo produttivo, capace di attrarre espositori ed acquirenti. La Fiera (guidata dal commissario straordinario, dott. Pietro Trabace, coadiuvato dal segretario generale, dott. Franco Fullone) continuerà a vivere oltre che nella mente e nell’affetto della gente, anche nella continuità non solo della tradizione, ma anche di quel suo grande contributo per la promozione delle attività economiche, culturali e del tempo libero sul territorio ionico- salentino. Questo terzo polo fieristico regionale è un contenitore che appartiene a tutti (al Grande Salento in special modo) e dovrebbe cominciare a prepararsi per il 2010, quando, con i mercati liberalizzati, l'Euromed diventerà il crocevia del commercio proprio attraverso il meridione d’Italia. Ciò vorrà dire sviluppo dell’economia, della cultura, dell’occupazione e del tenore di vita dei residenti, degli aeroporti, dei centri di carico intermodale, di interporti.
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