Incompatibilità ambientale e funzionale. Questa la motivazione per la quale la prima Commissione del Csm ha aperto all'unanimità la procedura di trasferimento d'ufficio nei confronti del Gip di Milano, Clementina Forleo. La procedura di trasferimento è stata aperta per incompatibilità ambientale e funzionale. Il giudice rischia non solo di dover lasciare Milano, ma anche le sue attuali funzioni. La Forleo sarà ascoltata dal Csm il 18 dicembre. Secondo il Csm, le dichiarazioni del gip di Milano su "interferenze e intimidazioni istituzionali subite non hanno trovato riscontro nell'istruttoria".
Questo il comunicato integrale apparso sul sito del Csm: “La Prima Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura ha deliberato all’unanimità l’apertura della procedura per incompatibilità ai sensi dell’art. 2 della Legge sulle Guarentigie nei confronti della dott.ssa Mariaclementina FORLEO, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, in relazione a situazioni di grave disagio determinatesi nell’ambiente nel quale ella svolge le proprie funzioni giudiziarie e a dichiarazioni pubbliche rese dal magistrato relativamente ad interferenze ed intimidazioni istituzionali subìte, che non hanno trovato riscontro nell’istruttoria svolta”.
Clementina Forleo (Francavilla Fontana, 1964) è un magistrato italiano. E' in servizio alla Procura di Milano, presso l'ufficio Gip. Ha conseguito la maturità col massimo dei voti ricevendo un premio come uno dei migliori 25 studenti in Italia e dopo essersi laureata in giurisprudenza con lode presso l'universitá di Bari, partecipa ai concorsi pubblici per entrare nella polizia e nella magistratura.
Nel 1989, vincendo uno dei due concorsi, diventa commissario della Polizia di Stato ma dopo solo un mese rassegna le dimissioni per intraprendere la carriera di magistrato avendo vinto anche l'altro concorso. Durante la piccola parentesi nella polizia riceve un encomio per il lavoro svolto durante gli sbarchi dei clandestini in Puglia.
Diviene peró famosa come giudice quando scagionò dall'accusa di terrorismo internazionale due tunisini, Maher Boujahia e Ali Toumi, e il marocchino Mohamed Daki, considerandoli invece alla stregua di guerriglieri. Alcuni media italiani ed internazionali criticarono la sua decisione, motivata in base alla distinzione tra guerriglieri e terroristi (i primi compiono azioni contro obiettivi di natura militare, i secondi contro la popolazione civile). Tale distinzione fu ripresa e ampliata dai giudici della Corte d'Assise d'Appello. L'assoluzione fu poi annullata dalla Cassazione ed infine la seconda Corte d'Assise d'Appello, in data 23 ottobre 2007, ha rilevato la natura prettamente terroristica e non militare di alcuni dei piani contestati agli imputati ed ha condannato per terrorismo internazionale Mohamed Daki a 4 anni di reclusione mentre i due tunisini a 6 anni.
Altro fatto di dominio pubblico riguarda l'intervento della Forleo, in data 8 luglio 2005, in difesa di un extracomunitario, sorpreso senza biglietto da alcuni poliziotti su di un vagone della metro che hanno tentato di arrestarlo. Il gip è intervenuto, qualificandosi come magistrato, lamentando un eccessivo uso di violenza da parte degli agenti, che l'hanno successivamente querelata.
Una delle piú importanti inchieste svolte dalla Forleo è quella sul caso Antonveneta, nel corso della quale ha ricevuto critiche da diversi esponenti della maggioranza di governo.
Il 28 Agosto 2005 in un incidente automobilistico sulla strada tra Francavilla Fontana e Sava, nel brindisino, perde entrambi i genitori, il padre Gaspare Forleo, 77 anni, avvocato ed ex sindaco di Francavilla Fontana, e sua moglie Stella Bungaro, 75 anni, insegnante di matematica.
Nessun commento:
Posta un commento