FRANCAVILLA FONTANA. Recuperare e rivalutare il pavimento in ceramica della Chiesa di santa Chiara. È l’obiettivo che intende perseguire il Centro culturale francavillese (Ccf), presieduto da Giuseppe Cafueri con la dodicesima edizione di «Arte da salvare». Si tratta di un’iniziativa culturale che il Ccf porta avanti da anni, riscuotendo sempre unanimi consensi da parte dei cittadini. La Chiesa di Santa Chiara è- una delle testimonianze più significative del patrimonio artistico-culturale della città degli Imperiali. E per questo, in una recente riunione del Consiglio direttivo dell’associazione culturale, si è discusso delle linee guida e degli obiettivi da perserguire attraverso la prossima edizione della manifestazione annuale «Arte da slavare». In questa occasione è stato deciso, per l’edizione di quest’anno, di puntare sul recupero del pavimento in ceramica della chiesa di Santa Chiara. L'Amministrazione comunale, ritenendo valida questa iniziativa del Centro culturale francavillese, ha deciso di dare un suo contributo all’opera di recupero del pavimento, stanziando la somma di 1.700 euro. Come ogni anno, questa manifestazione prevede, tra le altre cose, anche una conferenza nel corso della quale, oltre ad illustrare l’impor tanza di «Arte da salvare», sarà tracciato un quadro storico ed artistico relativo al bene culturale che si è scelto di salavare. Il tutto per sollecitare l’opinione pubblica sull'importanza del recupero e della rivalutazione dei beni della città. Non è questa la prima volta che il Centro culturale francavillese si occupa della valorizzazione dell’arte presente a Francavilla Fontana. Nelle precedenti edizioni, infatti, questo sodalizio si è occupato di altre opere che caratterizzano la città che fu governata dalla nobile famiglia genovese degli Imperiali. In particolare, nelle precedenti edizioni, il Ccf si è occupato anche della Muraglia degli Imperiali, della Chiesa di Casalvetere, della Chiesa di San Giovanni, del Castello Imperiali, della Chiesa di San Sebastiano, del Fonte Pedobattista, delle statue dei compatroni di Piazza Umberto I, del Monumento ai caduti e delle Edicole Votive.
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