mercoledì 2 gennaio 2008

ENNESIMO ATTENTATO ALLA SEDE DEL PARTITO DI RIF.COMUNISTA

Tra le 2 e le 3 del pomeriggio di sabato 29 dicembre è successo l’impensabile.Si è verificato, infatti, l’undicesimo atto di intimidazione ai danni della sezione del Partito della Rifondazione Comunista. Al primo, risalente al 7/1/99*, sono seguiti quelli del 12/7/00*, 6/11/01*, 19/11/01*, 21/03/02*, 19/08/03*, 15/05/04/*, 20/04/06*, 26/04/07*, 17/11/07* .A distanza di poco più di un mese dall’ultimo attentato, i soliti ignoti hanno sfondato la porta della sede del partito e rovistato tra i documenti, per poi sfogarsi contro la sede del centro socio-culturale “Cento Passi”, strappando i manifesti che pubblicizzavano la Festa della Sinistra tenutasi il 27, 28 e 29 dicembre e le targhe affisse sulla porta.L’aggravante è che, se fino ad ora queste azioni avvenivano nelle ore notturne, l’ultima infamia porta con sé un’importante differenza: essa è avvenuta, infatti, in pieno giorno e a due passi da piazza Umberto I, luogo di ritrovo dei francavillesi.Ed è quest’ultima differenza che fa sorgere forti dubbi sull’effettiva tutela del territorio; ci spaventa l’idea che in pieno centro ignoti possano agire indisturbati. Ed il dubbio principale è: sono invisibili oppure sono protetti ?Quando si parla di sicurezza (e da un pò di tempo se ne parla a sproposito), si pensa sempre e solo agli immigrati o ai diseredati come soggetti in grado di compiere tali gesti.Abbiamo la certezza che queste azioni di vigliaccheria provengano da italiani, anzi da concittadini che si sentono tutelati e protetti e che al confronto politico, come sarebbe auspicabile in un paese democratico, preferiscono gli atti terroristici.Su sollecitazione dell’On. Donatella Duranti – che effettuerà un’interrogazione parlamentare in merito all’accaduto - e della segreteria del circolo, sono intervenute massicciamente le forze dell’ordine nelle persone del capitano e del colonnello dei CC, del Questore di Brindisi e di alcuni agenti della Digos che hanno effettuato i dovuti rilevamenti e non hanno sottovalutato la gravità della questione e per questo li ringraziamo .Confidiamo in una seria ed approfondita indagine, perché ormai la “pista” della ragazzata o di un atto vandalico fine a sé stesso non ci convince più.Questi sono veri e propri attentati alla vita di un partito politico che fa semplicemente il suo dovere: Politica.

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